Non c’è nulla da fare.
Ancora dopo 10 anni dai miei primi Heckel, sono loro e sempre loro che mi fanno battere il cuore.
Non sono i discus più appariscenti, sono i più timidi ed esigenti nel loro mantenimento obbligandomi a sacrificare la mia visione rigogliosamente verde dell’acquario, per poter sperare di vederli tranquilli e a loro agio dentro l’acquario.
Quindi, contro ogni ragionevole decisione di cedere ai miei amici i miei carissimi Piwelli, ho voluto ,una volta ancora, provare a preparare una vasca adatta ai miei Synphysodon Discus Heckel.
Per l’allestimento della vasca sono partita dall’esigenza dei discus di essere sempre riparati sotto delle radici. e quindi ho pensato ad un allestimento che offrisse riparo ma lasciasse il fondo libero, con un solo strato sottile di sabbia.
Una volta fissate le radici con delle ventose, ho versato in vasca circa 30 kg di sabbia colore beige chiaro.
Dopodichè ho riempito d’acqua e fatto partire la vasca con acqua osmotica tagliata al 50% con acqua di rete. (circa 200 us ).
Ho messo in ammollo due belle piante di Photos per far crescere le radici e aggiunto una decina di foglie di catappa per dare un spetto più naturale all’acquario.
Una volta preparata la sump, ho fatto partire la vasca…
Come potete vedere , una vecchia micetta saliva sui vetri della vasca per bere l’acqua dell’acquario…. quello era per me l’avviso che l’acqua era pulita e pronta per i pesci.
Prima però volevo dare un tocco di verde alla vasca. Ma solo della semplice Hydrocotyle leucocephala legata ai rami, che mi sarebbe servita per il contenimento dei composti azotati in vasca e poi..si anche… perchè a me il verde in vasca piace sempre.
Una volta preparata la vasca, l’ho lasciata a maturare un altro po’, mentre cercavo presso gli importatori di Discus Wild i preziosi ospiti del mio acquario…. Fino a che è arrivato il momento tanto atteso.
Nulla è andato come avevo previsto, purtroppo.
Perchè nonostante vessi preparato una vasca disinfettata per la quarantena, solo dopo poche ore dal loro arrivo, una potente batteriosi mi ha decimato in poche ore i mio branco di Heckel.
Ricostruendo i fatti, durante il viaggio un sacchetto ero stato aperto e richiuso e quel maneggio ha molto probabilmente attivato l’infezione che si è velocemente propagata in vasca.
Nulla o quasi ha fatto una cura medicinale. Le poche ore di osservazione senza intervenire hanno fatto si che ho avuto molte perdite… tra cui anche il mio entusiasmo…
Nonostante cià, qualche settimana dopo li ho potuti mettere nella loro vasca e li.. per un pò ho potuto godermi lo spettacolo.
Per qualche mese è andato tutto bene.
I pesci erano tranquilli, e anche l’inserimento di una piccola Pogamotrigon ha rallegrato un pò l’acquario.
Dopo settimane dall’inserimento in vasca, avevo notato due Heckel sempre vicini e isolati dagli altri. Cocco e Drilli è il nome che ho dato loro.
Il loro attaccamento non è andato oltre, purtroppo e nonostante una cura maniacale della vasca, della tranquillità loro garantita, i problemi si sono riaffacciati: uno alla volta i pesci hanno presentato il sintomo del mulinello. Era uno stillicidio: sentivo di notte battere i pesci nei vetri e incastrarsi tra i rami… nelle loro crisi. Sempre uno alla volta e dopo che un pesce moriva per le ferite che si procurava, iniziava un altro.
Sconfortata e senza possibilità di capire la ragione ho deciso di cedere i miei pesci (la coppietta che non presentava alcun sintomo) e pochi altri.
Dopodichè ho dato via la vasca .
Si chiudeva un capitolo della mia vita.